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sabato 3 dicembre 2011

Come hanno reagito i produttori di telefoni cellulari e i vari operatori di telefonia mobile?

In un comunicato stampa di Maggio 2011, Michael Milligan (segretario generale dell'MMF) dichiara: "Dopo aver esaminato le prove scientifiche disponibili, è significativo che lo IARC abbia concluso che le RF dei campi elettromagnetici non siano né una definitiva né probabile causa del cancro. Piuttosto lo IARC ha solo concluso che è possibile che i campi elettromagnetici siano cancerogeni, definendo quindi nuove aree di ricerca. [...] Lo IARC ha solo valutato la possibilità di rischio, non la probabilità di rischio nell'uso quotidiano. La loro valutazione ora sarà considerata dalle autorità sanitarie che determineranno l'impatto di tale ricerca. [...] L'industria della telefonia mobile continuerà a supportare ricerche indipendenti condotte da esperti che aiuteranno a chiarire qualsiasi incertezza sollevata dalla valutazione dello IARC." (Da:Mobile manufacturers respond to IARC Classification of RF energy - 31 Maggio 2011).

Michael Milligan

Anche Tim e Vodafone si sono pronunciate su tale questione, riprendendo in sostanza le linee guida dell'MMF.
I produttori di cellulari invece hanno iniziato a includere nelle loro istruzioni piccoli accorgimenti: consigliano di tenere l'apparecchio a una distanza di almeno 1,5 cm dall'orecchio quando si parla, di utilizzare maggiormente auricolari e sms, di spegnerlo se non necessario, di non lasciarlo la notte sotto il cuscino. Ma queste precauzioni sono sufficienti, specialmente quando i maggiori utilizzatori sono i più giovani (se non giovanissimi, l'età media del primo cellulare è di 8 anni) che risultano essere più vulnerabili? Sembrerebbero necessari ulteriori studi.

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